Good relationships

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mercoledì 14 dicembre 2011

Il metodo Gordon con mio figlio e il suo Teddy per l'abbattimento dello stress prima di dormire

Esperienza tratta dalla formazione Gordon:
Ciao a tutti, vorrei raccontarvi un'esperienza di AA con mio figlio G di 7 anni:
G ha avuto in questo suo primo anno di elementari difficoltà con una maestra - quella di matematica- con la quale era "dispettoso", "provocante" e "disubbidiente".
Fatta questa premessa vi racconto cosa è accaduto:
siamo nel letto la sera, G con Teddy, il suo orsetto - coccolo notturno- dopo un po' di chiacchiere Teddy viene animato da G che con una vocina da orsetto mi dice di dovermi raccontare una cosa che gli ha riferito G stesso
io rimango lì per lì stupita e indugio, poi prendo coraggio e mi viene in mente di applicare l'AA a Teddy ottima occasione!
Teddy: G un po' di giorni fa era a scuola e la maestra di matematica stava accompagnando la classe al bagno (io faccio ascolto passivo annuendo e dicendo di si) ok
nel corridoio esce dall'aula dell'asilo (vicino alla classe 1a di G) la maestra della materna che vedendo che G non stava in fila dice "dammelo a me questo qui che gli insegno io quello che non gli hanno insegnato all'asilo dove è andato"
Teddy continua (io apprensiva ... non capisco dove si va a parare): "ma G non è stato zitto e ha risposto alla maestra di no"
io: "certo, G non crede che il suo asilo sia stato un cattivo asilo, vero Teddy (più o meno queste parole)?" ok. meglio: "G. non era proprio d'accordo su quello che diceva la maestra"
Teddy: "la maestra ha anche chiesto: chi sono state le tue maestre? e G ha detto C, R, A, S, S, ... (lui ha veramente elencato tutti i suoi insegnati dei vari anni, rimarcando sempre attraverso Teddy, che non era stato zitto!) finché - continua Teddy - G ha detto alla maestra di mettere la lingua in garage (testuale)".
io: "G si è sentito offeso dalla maestra dell'asilo" ok, rimando del sentimento
Teddy: "sì"
io: "e ha pensato che le sue maestre sono state brave invece" ok. meglio: "ha voluto proprio difendere le sue maestre"
teddy: "sì, ma adesso Teddy è stanco e anche G (con emozione e quasi piangendo)" possibile conclusione: è stato un momento molto doloroso e impegnativo per te e ora hai proprio bisogno di riposarti
G. è riuscito con l'aiuto indiretto di Teddy e dell'AA, a togliere il peso doloroso che stava tenendo dentro di sè ed ha potuto finalmente rilassarsi!
io: "ok buonanotte" ... e un po' di coccole ... che servivano pure a me! ;-)
Dopo questo primo avvenimento che ho riportato nel mio gruppo di formazione Gordon ho seguito il suggerimento di Ale nel tener conto di questo prezioso strumento di comunicazione "alternativa" con Teddy.
Così l'altra sera quando G mi ha detto "oggi è successa una cosa che non ti voglio raccontare" gli ho chiesto se voleva farlo Teddy al suo posto e così è ricominciato il racconto bene, ora Teddy è diventato il suo aiutante che facilita l'introduzione di argomenti "scottanti"!
Teddy: "oggi A (l'altro mio figlio di 3 e mezzo - al momento vanno insieme al centro estivo nell'asilo che è stato di G e ora è di A) è rimasto solo al tavolino e G era triste perchè lo vedeva lì da solo"
io: "e cosa ha fatto G?" ... poi mi correggo e dico: "G si sentiva triste perchè A stava solo al tavolo e doveva finire di mangiare" correzione adeguata: se ci scappa la barriera siamo pronti a recuperare anche all'istante!
Teddy: "sì, e il maestro gli ha levato così (fa un gesto con il braccino di Teddy) la forchetta e siccome lui ha preso l'insalata con la mano gliel'ha levata così (e rifà il gesto attraverso Teddy)"
io: "e G si è sentito triste perchè non lo poteva aiutare" ok, rimando del sentimento
Teddy: "sì, perchè A era solo e non poteva finire di magiare"
io: "G voleva essere lì con lui ma era lontano"
Teddy: "sì, poi però G è andato lì e gli ha fatto una carezza sulla testa"
io: "bene, così G stava meglio" ok. meglio: "G. ha havuto proprio bisogno di accarezzare A per fargli sapere quanto gli vuole bene e che gli è vicino."
Teddy: "sì"
scusate se mi sono dilungata spero di non essere stata noiosa e di essere stata utile con il racconto
grazie cara Dina, per la tua preziosa condivisione!!
a presto, Ale

martedì 12 luglio 2011

GORDON PER L'AMICIZIA

- 6 maggio 2011Buon giorno,
come anticipato ad Ale volevo condividere con voi un’esperienza buffa divertente che mi è capitata sabato scorso proprio subito dopo il modulo Gordon.
In breve mi incontro con un amico più giovane di me il quale sta passando un momento travagliato con l’altro sesso quindi ha un po’ il dente avvelenato con le donne …
Comincia a parlare :
lui: sai, ho conosciuto una ragazza in un locale un po’ di tempo fa ...
io: ah si? ok, apriporta
Lui: sì anche molto carina. Sai, stavamo in un locale al Colosseo e lei manifestava un certo interessamento verso di me..
Io: davvero?meglio: ti sei sentito corteggiato ...
Lui: si a questo punto io comincio a corteggiarla (il contenuto sarebbe diverso mai immaginate vero?). non sai che passione …!
Io: quindi te la stavi proprio godendo eh??ok
Lui: si certo ero al massimo, poi vedendo la sua disponibilità le ho chiesto di venire a casa mia e lei mi ha risposto: no, ma è presto. ti rendi conto?? prima si concede, mi fa capire che …. e poi al dunque si tira indietro. le donne sono proprio strane io non le capisco proprio, ma cos’ hanno in testa??
Io: questo atteggiamento ti rende confuso vero?ok
Lui: sì, proprio non lo capisco. prima ti sbatti addosso e poi dici che è presto.
Io: questo atteggiamento ti disorienta proprio vero?
Lui: si mi fa proprio incazzare poi ho provato a chiamarla non rispondeva mai, su facebook era in linea ma non mi rispondeva lo stesso, poi alla fine mi ha detto che preferiva non continuare la relazione. ma ti rendi conto?
Io: questo atteggiamento ti rende proprio frustrato vero?ok, utile questo rimando che va oltre la rabbia proponendo direttamente quello che ci potrebbe essere nella parte sottomarina dell'iceberg!
Lui: si certo, ma tu che dici?
Io crisi, adesso che glie dico?e quindi:  Hm, … vuoi sapere che penso io???ok!
Lui: si, certo, che dici tu?
Io: ehhhmm, non saprei. Sai, è complicato valutare….. ottima scelta
Lui: ehhh, queste donne non le sopporto. bla bla. meglio le donne straniere più concrete e meno farfallone. mi sono stufato
Io: a quel punto non ce la facevo più con l’ascolto passivo e poi per fortuna abbiamo parlato di altro ……  sarebbe interessante capire il tuo "non ce la facevo più"(a questo punto non ci sono più le condizioni per l'AA, ok l' ascolto passivo per procedere!) da che cosa si è generato
E’ stato un primo approccio divertente ma molto importante per me ….. mi sto rendendo conto che se io avessi cominciato a valutare o consigliare avrei limitato la sua possibilità di poter trovare una soluzione, avrei indebolito il suo approccio ….. mi sto rendendo conto che l’Ascolto Attivo è L’UNICA POSSIBILITA’.  non ce ne sono altre. Valutare, consigliare, giudicare, sono atteggiamenti distruttivi che soffocano la crescita, lo sviluppo, la presa di coscienza. bisogna assolutamente abbandonarli. pensa il deterioramento delle relazioni ... anche Gordon la pensa così!
P.s. per i genitori convinti che si debba giudicare e guidare i figli voglio dire che i miei genitori per aver improntato tutta l’educazione su questo aspetto si sono trovati un estraneo in casa che quando aveva un problema si affidava e rivolgeva agli altri proprio come se non avesse i genitori …. le barriere le ho subite in tutta la loro maestosità. quando penso al rapporto con gli altri questo mi aiuta tanto … condivido con te questa esperienza dolorosa e frustrante che probabilmente assomiglia a quella della maggior parte delle persone per intere generazioni!
Non è semplice ma proviamo!!!!!!!!!!! ormai, intrapreso il Corso Gordon, l'alternativa è come decidere consapevolmente per lo stress...(alias tirarsi la zappa sui piedi)!
Poi vi racconto se vi piacciono altre storie del soggetto che dite?
io sto già aspettando le prossime!!!
grazie per la tua preziosa condivisione, Francesco.
ciao a tutti,
Ale

GORDON PER L'AMICIZIA



Salve a tutti cari gordoniani come state??
Volevo condividere con voi un'altra esperienza di Gordon questa volta però di altro tipo.
Domenica mentre stavo tornando a casa mi chiama la mia trainer di teatro, la ex trainer (faccio presente che noi avevamo 2 trainer di teatro una curava la parte sul lavoro del corpo l'altro quella delle scene).
Ora a causa di uno screzio tra i due lei è stata estromessa dal suo ruolo anche in modo abbastanza pesante e quindi stava comunicando a noi allievi quanto accaduto ma soprattutto il suo dolore e la sua rabbia ... ecco il colloquio:
M: ciao Francesco come va?
Io: bene, tu che mi racconti?
M: Sai, come tu forse già saprai, io non sarò più con voi al corso
Io: sì, già sapevo qualcosa a riguardo ma che è successo di preciso? meglio: se vuoi ne possiamo parlare (apriporta)
Maria: Ma guarda, S. mi ha inviato un sms dicendomi che ero fuori dai corsi per mancanza di liquidità
Io: ah, davvero?
M: sì, non mi ha neanche chiamata, mi ha inviato un semplice sms senza neanche parlarmi. ti pare il modo?
Io, in silenzio, stavo cercando di capire i suoi sentimenti la studiavo minuziosamente
M: ma ti pare che io vi lasciavo cosi? anche gratis avrei continuato, io non lo so, lui è proprio un vigliacco e poi neanche ve lo ha detto....ma voi dovete sapere, voi avete il diritto di saperlo ...
Io: sei proprio ferita da questa situazione vero? OK
M: Eccome se lo sono, dopo 3 anni di collaborazione tra l'altro anche a 2 lire, questo è il trattamento che mi spetta. io sono davvero furiosa....
Io: questa cosa ti ha scosso vero? Ok poteva andare anche "ti sei sentita trattata ingiustamente e non te lo aspettavi proprio"
M: si anche perchè, nonostante io lavori tutto il giorno, avrei voluto finire il corso ma lui...mi ha detto che c'è stato un conflitto di ruoli che il mio metodo non era in linea con gi accordi presi e le decisioni condivise ma il mio metodo non è il mio, capisci?? Io ho studiato con i più famosi registri studiosi di teatro italiani francesi spagnoli....mi ha detto: l'anno scorso seguivi la metodologia concordata quest'anno no....ma io sono cresciuta in questo anno!
Io: sei molto addolorata per il fatto di non aver finito i corsi vero? OK
M: sì, lo sono mi dispiace non vedere più voi ...almeno lì dentro. cmq se volete fuori ci possiamo vedere anzi, se venite allo spettacolo mi fa piacere. Anzi, venite dai, sarà bello! Vi servirà anche a voi !!!!Vi faccio sapere ...
Io : certo anche a noi dispiace molto di questo io sono profondamente dispiaciuto anche un pò scosso contavo sul tuo lavoro e la tua professionalità; sono riuscito a capire molto grazie al tuo lavoro inoltre l'attività fisica sul corpo a me serviva molto; meglio: "ti sei proprio affezionata e ci terresti a mantenere questo legame e frequentarci ancora"e poi, se fosse servito, inviare l'autorivelazione
M: mi fa piacere, mi sento gratificata, se vuoi possiamo continuare a lavorare insieme in futuro cmq se vuoi chiamami in qualsiasi momento, sono sempre disponibile;
Io: grazie mille lo farò ciao a presto e grazie
Questo in breve è stato il dialogo con M. la ns ex trainer la quale a quanto dice il ns regista è stata estromessa perchè stava screditando il ruolo proposto dal direttore del corso facendoci lavorare con modalità diverse, proponendo metodi suoi che non tenevano conto dell'essenza del metodo dell'actor studio...Il regista si è sentito tradito ingannato frodato quindi non ha nemmeno voluto parlare con lei ma ha scelto un messaggio in 2a persona e comunicazione in 2a ....se invece ci fosse stato un confronto gordoniano, anche acceso con noi allievi, magari questa cosa si poteva risolvere ma così non è stato purtroppo .... il fatto di lavorare con 2 metodi diversi generava confusione a noi allievi perchè non sapevamo come interpretare le scene, la mia in particolare; quindi ho subito fatto un'autorivelazione facendo presente quanto fossi confuso ......
Questo conflitto ha poi scaturito reazioni profonde in alcune ragazze le quali hanno reagito con rabbia alla decisione. lì ho potuto verificare quanto le barriere distruggano un rapporto una relazione o un intera vita....... eh sì!
Allora che dite commenti impressioni sensazioni??
il colloquio è stato portato avanti con attenzione a mantenere il centro su quello che l'altro stava provando. Alla fine c'è stato bisogno di un'Autorivelazione.

un abbraccio a tutti,
Francesco

a presto Ale

PROBLEM SOLVING GORDON

i compiti e lo sport


Salve a tutti voi,
mi chiamo Deborah e sono una mamma che in passato, circa due anni fa, ha frequentato un Corso Gordon.
Prima di raccontare una mia esperienza vorrei dire che l’idea di un blog è davvero carina, utile e stimolante.
Mi piacerebbe potervi raccontare di un mio personale successo raggiunto grazie alle esperienze acquisite durante la frequentazione del Corso Gordon, riferendomi in particolare al problem solving.
La premessa è questa : mio figlio Edo di dieci anni frequenta la classe V elementare, con il peso e la responsabilità che tale classe comporta.
Lui è iscritto al tempo antimeridiano, perciò ne consegue che ogni giorno è impegnato con una certa mole di compiti a casa e di certo non è il bambino più contento del mondo quando si tratta di mettersi alla scrivania. Spesso e volentieri finisce nel tardo pomeriggio, anche perché prima di iniziare i compiti gli piace rilassarsi un pochino per avere uno stacco dalla scuola, e non sempre quindi riusciamo ad uscire con tutta la calma dovuta.
Inoltre fino all’anno scorso per quattro volte a settimana era impegnato con il nuoto ed il catechismo; la conseguenza era una continua corsa ai compiti da finire prima e dopo le varie attività; una corsa estenuante e spesso senza respiro.
Mi sono crogiolata tutta l’estate all’idea che finalmente quest’anno potevamo prendercela con tutta calma perché l’attività sportiva , per lui appassionate e fondamentale tanto da arrivare a livelli pre-agonistici, si sarebbe finalmente ridotta a due soli giorni di nuoto.
Il sogno per me si è purtroppo infranto quando lui mi confessa ad inizio settembre di voler frequentare anche una scuola calcio e comunque nonostante tutto di non volere abbandonare il nuoto.
Ho fatto subito mente locale e già mi rivedevo proiettata in un altro anno di affanno per i compiti da fare.
Il mio primo istinto, anche se sbagliato, è stato quello ovviamente di dissuaderlo e di convincerlo a fare una scelta: o il nuoto oppure il calcio.
Poi invece , con un po’ più di calma , ho deciso di ascoltarlo cercando quanto più potevo di calarmi nei suoi panni. Grazie all’ascolto attivo sono riuscita a capire che per lui è molto importante far parte di una squadra di calcio, per confrontarsi con gli altri e provare un senso di aggregazione. Inoltre vuole vincere quel suo senso di inadeguatezza che prova quando al parco nota gli altri bambini che giocano con una certa dimestichezza. Gli piace il calcio e vorrebbe semplicemente saper giocare bene.
Ovviamente però non vuole rinunciare alla sua passione per il nuoto che gli ha dato tante soddisfazioni; in questo sport si sente sicuro è come se fosse la sua ancora di salvezza, perciò non si sente di rinunciarvi.
Da ciò ne deriva che ho acconsentito a iscriverlo contemporaneamente a due sport; lui stesso ha percepito la mia preoccupazione, anche perché mi sono rivelata a lui con dei messaggi in prima persona.
Perciò alla luce di questi fatti ci siamo messi a tavolino e lui stesso ha steso una sorta di tabella di marcia da rispettare per i compiti da fare durante il pomeriggio, mentre io ho proposto e lui ha accettato di buon grado l’idea di avvantaggiarsi il più possibile durante il fine settimana.
E’ stato un processo di problem solving fluido e naturale, con un dispendio di energie sicuramente minore rispetto ad una guerra di contrapposizioni e negazioni. Edo così si è assunto le sue responsabilità; è contento di non aver dovuto fare una scelta , ma sa che si deve impegnare come stabilito.
Non ci resta che controllare ed eventualmente modificare gli accordi che entrambi abbiamo sottoscritto insieme e soprattutto con buona volontà.
Un saluto a tutti,
Deborah




COMUNICAZIONE EFFICACE

COMUNICAZIONE EFFICACE & CERVELLO

Oggi mi è caduto lo sguardo su “Genitori Efficaci” a pag 112 nella II colonna dove Gordon dice "Il Metodo III sviluppa nei figli la capacità di pensare" e quindi "quando un genitore segnala al figlio 'siamo in conflitto, ... proviamo ad escogitare una buona soluzione' il Metodo III diventa un esercizio intellettuale di ragionamento sia per il genitore che per il figlio. E'quasi come uno stimolante puzzle e richiede la stessa capacità di elaborazione e di immaginazione. Non mi sorprenderei se in futuro la ricerca dimostrasse che i figli cresciuti in famiglie dove si adotta il Metodo III sviluppano capacità mentali superiori ai figli cresciuti in famiglie in cui si adottano il metodo I e il metodo II."T.Gordon

La lettura di questo passo mi ha rimandato alla mia esperienza nel campo della rieducazione neurocognitiva dei DSA. è vero, posso confermare che i bambini che hanno difficoltà di elaborazione del pensiero e del discorso cominciano a dare risultati ancora più significativi quando i genitori hanno frequentato il Corso Gordon. certamente qui in sede di rieducazione fanno un percorso motorio specifico che implica un miglioramento importante ma il supporto della famiglia nella qualità della comunicazione diventa veramente fondamentale.

C'è una parte del cervello che comincia a funzionare in modo diverso dall'usuale quando cerchiamo di sintonizzarci su che cosa sta provando l'altro o su che cosa sto provando io stesso. questo nuovo modo di ragionare attiva percorsi neurali diversi dai soliti e l'impressione, durante la formazione, è di disorientamento rispetto alle parole, ad esempio, da associare alle sensazioni/emozioni che percepiamo dentro di noi e nell'altro. la difficoltà comunemente è quella di non riuscire a nominare in modo adeguato quello che percepiamo, quasi non avessimo gli strumenti di riconoscere noi stessi o gli altri in quel momento!ci sembra di arrampicarci sugli specchi a cercare di definire quel qualcosa, quel movimento interiore che ha un effetto ben preciso sui nostri visceri e muscoli. il viso si trasforma, le linee si increspano dove non c'erano, la pelle è tirata dove di norma è distesa, il viso assume una luminosità particolare. sentiamo le braccia come accorciate e le spalle irrigidite in una postura scomoda, il battito del cuore ha un altro ritmo, la tensione si esprime nello sguardo e nel movimento del corpo oppure nella sua immobilità. ma, accidenti, come si chiama?pare che la macchina si sia bloccata all'improvviso, è il vuoto. eppure sembra impossibile, è una sensazione che conosciamo bene, da quando esistiamo provata chissà quante volte ma il cercare di nominarla adesso la rende una perfetta sconosciuta!

Ecco, confrontarsi con questa nuova abilità di tradurre, associare, rendere linguaggio le emozioni e le sensazioni sembra scontato ma è una ginnastica che non ci appartiene. la nostra cultura e la nostra educazione manca nella sua quotidianità della pratica di questo lessico. in sostanza possiamo affermare che culturalmente non educhiamo il cervello a muoversi in certe aree, tanto che queste una volta che vi accediamo non rispondono. le sinapsi non si accendono!

Il bello del cervello è la sua neuroplasticità che la scuola americana ha sempre più avuto cura di dimostrare fin dai tempi di Damasio: esercitando la funzione si conquista l'abilità!
e quindi provare, provare e riprovare ogni giorno. finchè le sinapsi saranno abilitate ad accendersi di nuovo anche lì! "ah, sì, mi sento oppresso, no anzi sopraffatto, esattamente sopraffatto". sembra una sfumatura ma come dice Gendlin, collega di Gordon, questa sfumatura fa la grande differenza nella comunicazione, nel linguaggio, nelle vie del pensiero e della percezione che si intersecano!

E’ dimostrato che il cervello dei musicisti lavora in modo diverso da quello degli altri. tutto l'allenamento manuale e auditivo rende molto estesa un'area del cervello che di norma è attiva in piccola parte. ma questa parte è collegata ad altri processi che si affinano grazie all'allenamento manuale. questo è straordinario ed è vero per ogni area della mappa cerebrale.
praticando il Gordon sviluppiamo ed estendiamo parti specifiche che ci danno abilità nel pensiero, nel ragionamento, nella comprensione, nella creazione di testi e immagini, metafore e similitudini. Finchè un giorno ci stupiamo delle considerazioni o delle espressioni che ci vengono alla mente!

Cosa succede nel cervello dei bambini quando li aiutiamo attraverso l'AA e il PS a camminare in questi percorsi neurali raramente battuti, tanto da essere invasi dai rovi? Ecco, una cosa meravigliosa: accendiamo i colori nella loro percezione, creiamo forme nuove, nuova musica con toni diversi dai soliti, entriamo insieme a loro in un mondo che ci fa sentire straordinariamente vicini e liberi, ci possiamo … emozionare insieme! diamo ai bambini la possibilità di aprire spazi e funzioni nuove creando associazioni e nuovi links: le parole cominciano a fluire lì dove la sorgente sembrava arida, i discorsi si fanno più elaborati e più significativi, il periodo si arricchisce di subordinate!finalmente il flusso del pensiero scorre libero e sontuoso, ricco di intuizioni anche straordinarie, si è liberato dallo schematismo povero della razionalità e della rigidità in cui il pensiero comune lo teneva incastrato.
Libertà e democrazia sono due termini che inevitabilmente associo a Gordon.

Un puzzle, sì proprio due giorni fa condividevo con mia figlia che il latino è come un puzzle che, per quanto fine a sè stesso (inutile dice lei), diventa davvero divertente quando riesco a trovare i pezzi che incastrano insieme!e allora mi viene voglia di fare altre frasi e altre versioni per divertirmi a sfidarmi!
eh,sì! esercitarci nel puzzle, quelli da 100 pezzi fino a quelli da 1500, le versioni di latino e anche i MPP con la descrizione del sentimento. Anche il MPP è un puzzle in 3 pezzi con al centro un altro incastro di emozione/parola ben preciso e specifico (quello che non può mai mancare)! e poi quando si tratta del PS è un'esplosione creativa di soluzioni che ci mette di buon umore per rompere la rigidità che c'incastra nelle soluzioni che ci sembravano le uniche possibili, finalmente! 

Un buon esercizio è quello di provare a definire come si sta sentendo quella persona che ha quell'espressione mentre cammina frettolosamente, e quello lì con la bocca semi aperta, gli occhi ben aperti che guarda su verso l'espositore della vetrina, e quello che sta parlando con la signora porgendole la busta e inclinando la testa in avanti verso il basso, qual'è la parola che può definire meglio l'espressione di oggi del barista?la mattina e la sera mi guardo nello specchio e trovo la parola più adatta a quello che sente il mio corpo adesso ... ci sono miliardi di occasioni, basta guardare!

Buona pratica Gordon a tutti!

Ale

mercoledì 4 maggio 2011

Perchè il metodo Gordon?

A seguito della formazione Gordon, genitori, insegnanti, persone scrivono le loro esperienze di applicazione del metodo in famiglia a scuola nelle relazioni personali e nel lavoro.
Quali cambiamenti ha portato il metodo Gordon nell'esperienza quotidiana?Cosa è facile e cosa è più difficile affrontare con il metodo Gordon?Certamente chi ha incontrato il metodo Gordon non è più lo stesso di prima... ora la relazione è veramente al centro della sua vita.
Mio figlio si rifiuta di fare i compiti, il mio compagno è sempre altrove, il solito studente indisciplinato, il mio collega continua a fare quello che vuole: arrabbiarsi?O applicare il metodo Gordon?
Queste sfide sono opportunità preziose per confrontarsi con l'altro, conoscerlo meglio, farmi conoscere meglio, crescere insieme per una relazione veramente soddisfacente!!!