Good relationships

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martedì 12 luglio 2011

COMUNICAZIONE EFFICACE

COMUNICAZIONE EFFICACE & CERVELLO

Oggi mi è caduto lo sguardo su “Genitori Efficaci” a pag 112 nella II colonna dove Gordon dice "Il Metodo III sviluppa nei figli la capacità di pensare" e quindi "quando un genitore segnala al figlio 'siamo in conflitto, ... proviamo ad escogitare una buona soluzione' il Metodo III diventa un esercizio intellettuale di ragionamento sia per il genitore che per il figlio. E'quasi come uno stimolante puzzle e richiede la stessa capacità di elaborazione e di immaginazione. Non mi sorprenderei se in futuro la ricerca dimostrasse che i figli cresciuti in famiglie dove si adotta il Metodo III sviluppano capacità mentali superiori ai figli cresciuti in famiglie in cui si adottano il metodo I e il metodo II."T.Gordon

La lettura di questo passo mi ha rimandato alla mia esperienza nel campo della rieducazione neurocognitiva dei DSA. è vero, posso confermare che i bambini che hanno difficoltà di elaborazione del pensiero e del discorso cominciano a dare risultati ancora più significativi quando i genitori hanno frequentato il Corso Gordon. certamente qui in sede di rieducazione fanno un percorso motorio specifico che implica un miglioramento importante ma il supporto della famiglia nella qualità della comunicazione diventa veramente fondamentale.

C'è una parte del cervello che comincia a funzionare in modo diverso dall'usuale quando cerchiamo di sintonizzarci su che cosa sta provando l'altro o su che cosa sto provando io stesso. questo nuovo modo di ragionare attiva percorsi neurali diversi dai soliti e l'impressione, durante la formazione, è di disorientamento rispetto alle parole, ad esempio, da associare alle sensazioni/emozioni che percepiamo dentro di noi e nell'altro. la difficoltà comunemente è quella di non riuscire a nominare in modo adeguato quello che percepiamo, quasi non avessimo gli strumenti di riconoscere noi stessi o gli altri in quel momento!ci sembra di arrampicarci sugli specchi a cercare di definire quel qualcosa, quel movimento interiore che ha un effetto ben preciso sui nostri visceri e muscoli. il viso si trasforma, le linee si increspano dove non c'erano, la pelle è tirata dove di norma è distesa, il viso assume una luminosità particolare. sentiamo le braccia come accorciate e le spalle irrigidite in una postura scomoda, il battito del cuore ha un altro ritmo, la tensione si esprime nello sguardo e nel movimento del corpo oppure nella sua immobilità. ma, accidenti, come si chiama?pare che la macchina si sia bloccata all'improvviso, è il vuoto. eppure sembra impossibile, è una sensazione che conosciamo bene, da quando esistiamo provata chissà quante volte ma il cercare di nominarla adesso la rende una perfetta sconosciuta!

Ecco, confrontarsi con questa nuova abilità di tradurre, associare, rendere linguaggio le emozioni e le sensazioni sembra scontato ma è una ginnastica che non ci appartiene. la nostra cultura e la nostra educazione manca nella sua quotidianità della pratica di questo lessico. in sostanza possiamo affermare che culturalmente non educhiamo il cervello a muoversi in certe aree, tanto che queste una volta che vi accediamo non rispondono. le sinapsi non si accendono!

Il bello del cervello è la sua neuroplasticità che la scuola americana ha sempre più avuto cura di dimostrare fin dai tempi di Damasio: esercitando la funzione si conquista l'abilità!
e quindi provare, provare e riprovare ogni giorno. finchè le sinapsi saranno abilitate ad accendersi di nuovo anche lì! "ah, sì, mi sento oppresso, no anzi sopraffatto, esattamente sopraffatto". sembra una sfumatura ma come dice Gendlin, collega di Gordon, questa sfumatura fa la grande differenza nella comunicazione, nel linguaggio, nelle vie del pensiero e della percezione che si intersecano!

E’ dimostrato che il cervello dei musicisti lavora in modo diverso da quello degli altri. tutto l'allenamento manuale e auditivo rende molto estesa un'area del cervello che di norma è attiva in piccola parte. ma questa parte è collegata ad altri processi che si affinano grazie all'allenamento manuale. questo è straordinario ed è vero per ogni area della mappa cerebrale.
praticando il Gordon sviluppiamo ed estendiamo parti specifiche che ci danno abilità nel pensiero, nel ragionamento, nella comprensione, nella creazione di testi e immagini, metafore e similitudini. Finchè un giorno ci stupiamo delle considerazioni o delle espressioni che ci vengono alla mente!

Cosa succede nel cervello dei bambini quando li aiutiamo attraverso l'AA e il PS a camminare in questi percorsi neurali raramente battuti, tanto da essere invasi dai rovi? Ecco, una cosa meravigliosa: accendiamo i colori nella loro percezione, creiamo forme nuove, nuova musica con toni diversi dai soliti, entriamo insieme a loro in un mondo che ci fa sentire straordinariamente vicini e liberi, ci possiamo … emozionare insieme! diamo ai bambini la possibilità di aprire spazi e funzioni nuove creando associazioni e nuovi links: le parole cominciano a fluire lì dove la sorgente sembrava arida, i discorsi si fanno più elaborati e più significativi, il periodo si arricchisce di subordinate!finalmente il flusso del pensiero scorre libero e sontuoso, ricco di intuizioni anche straordinarie, si è liberato dallo schematismo povero della razionalità e della rigidità in cui il pensiero comune lo teneva incastrato.
Libertà e democrazia sono due termini che inevitabilmente associo a Gordon.

Un puzzle, sì proprio due giorni fa condividevo con mia figlia che il latino è come un puzzle che, per quanto fine a sè stesso (inutile dice lei), diventa davvero divertente quando riesco a trovare i pezzi che incastrano insieme!e allora mi viene voglia di fare altre frasi e altre versioni per divertirmi a sfidarmi!
eh,sì! esercitarci nel puzzle, quelli da 100 pezzi fino a quelli da 1500, le versioni di latino e anche i MPP con la descrizione del sentimento. Anche il MPP è un puzzle in 3 pezzi con al centro un altro incastro di emozione/parola ben preciso e specifico (quello che non può mai mancare)! e poi quando si tratta del PS è un'esplosione creativa di soluzioni che ci mette di buon umore per rompere la rigidità che c'incastra nelle soluzioni che ci sembravano le uniche possibili, finalmente! 

Un buon esercizio è quello di provare a definire come si sta sentendo quella persona che ha quell'espressione mentre cammina frettolosamente, e quello lì con la bocca semi aperta, gli occhi ben aperti che guarda su verso l'espositore della vetrina, e quello che sta parlando con la signora porgendole la busta e inclinando la testa in avanti verso il basso, qual'è la parola che può definire meglio l'espressione di oggi del barista?la mattina e la sera mi guardo nello specchio e trovo la parola più adatta a quello che sente il mio corpo adesso ... ci sono miliardi di occasioni, basta guardare!

Buona pratica Gordon a tutti!

Ale

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